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Bacchetta magica ? No grazie

  • Tiziano 

Abbiamo approcciato, nell’articolo precedente, la conoscenza del metodo Kaizen riguardo l’importanza del controllo di gestione di qualsiasi attività imprenditoriale, con un focus naturalmente al settore della ristorazione. Ma il metodo Kaizen è una materia molto ampia e in questo articolo vogliamo approfondirne ancora di più i concetti partendo dalle parole del famoso economista Giapponese (che poi è la patria natia del metodo Kaizen) Masaaki Imai:

“Al mondo ci sono troppi che insegnano come cambiare ma troppo pochi che sanno come fare. Esistono numerosi maestri che posseggono la conoscenza ma che se poi vengono mandati nel reparto di un’azienda non sanno come risolvere i problemi: solo chi ha fatto sa come si fa».

Nessuna bacchetta magica e nessun abracadabra, dietro al successo di qualsiasi attività di ristorazione ci deve necessariamente essere una grande “cultura” manageriale, e non solo “pratica”, finalizzata alla pianificazione delle strategie aziendali, alla ferrea applicazione delle strategie pianificate seguendo i concetti del Restaurant Management, all’analisi dei risultati e dei dati ottenuti e alle azioni da mettere in campo per replicare o migliorare tale processo.

Legandoci a quest’ultimo punto, come per il metodo Kaizen, anche il Protocollo di Gestione Straordinaria di Ristoacademy (ispirazione per i nostri percorsi formativi) si fonda su cinque regole d’oro che servono proprio da leva per migliorare le performance dell’azienda e la sua competitività.

Dal giapponese Kai = miglioramento e Zen = bene (verso il meglio) = miglioramento continuo e graduale di un’attività al fine di creare più valore e meno sprechi.

RISTOACADEMY HA RAZIONALIZZATO COSI’, PER L’AZIENDA RISTORATIVA MODERNA, LE 5 REGOLE D’ORO DEL METODO KAIZEN:

  1. LENTO E INESORABILE – Non affidarsi a soluzioni copia e incolla. L’errore più comune degli imprenditori è quello di attendersi una “ricetta magica” da applicare rapidamente in grado di produrre risultati immediati…
  2. PARTIRE DALLA TESTA – Partire al top. Il Ristoratore, eventuali Soci, e tutti i responsabili di reparto (Chef, Metre, Direttore di Sala, Restaurant Manager) sono i primi fautori della volontà di attuare un percorso di riorganizzazione orientata al miglioramento continuo.
  3. DELEGARE PER MIGLIORARE – Il Ristoratore, in qualità di primo motivatore del percorso di miglioramento continuo dovrà essere in grado di “delegare “ in maniera ottimale ruoli e responsabilità nei confronti della “base”, e dedicare parte del suo tempo al “controllo di gestione”. Resta fondamentale infatti, il coinvolgimento dei lavoratori a tutti i livelli aziendali e sarà molto importante attuare il potere di delega a chiunque possa contribuire al processo di miglioramento continuo.
  4. FLESSIBILE E VELOCE AL CAMBIAMENTO – La grande virtù di una piccola e media impresa è data dalla flessibilità di reagire ed adattarsi ai processi di cambiamento del mercato, e questo deve essere un grande punto di forza sul quale fondare la strategia di “miglioramento continuo”.
  5. MENO INVESTIMENTO E PIU’ ORGANIZZAZIONE – Meno ristrutturazione finanziaria, più riorganizzazione operativa. “In questo periodo molto difficile l’introduzione del METODO è anche più importante perché può iniziare a produrre un notevole miglioramento, sia dal punto di vista operativo che economico, senza aver bisogno di grandi investimenti. Ogni volta che la situazione diventa critica, la maggior parte delle aziende sceglie una ristrutturazione finanziaria, mentre la riorganizzazione operativa può risultare più importante e meno dispendiosa».

Uno dei punti fondamentali del Kaizen è che non si deve passare neanche un giorno senza aver fatto nessun tipo di miglioramento, e noi di Ristoacademy sposiamo in pieno questo concetto. Si dovrebbe essere così molto rigorosi nell’organizzare i processi produttivi, di vendita, e focalizzare l’attenzione sulle soluzioni del problema comprendendone la natura e lavorare affinchè non succeda di nuovo (problemi ricorrenti).  

La pigrizia e il procastinare continuamente gli impegni è il nemico numero 1 dello sviluppo aziendale.

AncheIl tempo è considerato una grande risorsa strategica, è scarso per chiunque e non può essere sprecato; solo tenendolo sotto controllo si possono raggiungere gli obiettivi desiderati.

Tante altre risorse sono recuperabili e utilizzabili in modi alternativi, ma purtroppo con il tempo non si può fare lo stesso.

Durante le nostre Consulenze, nella maggior parte dei casi, è sovente ascoltare le medesime frasi dei Titolari : “non ho tempo di fare tutto…devo sempre correre a destra e a manca … se non ci fossi io qui andrebbe tutto a rotoli… lavoro 18 ore al giorno (a dire il vero, da quando c’è il Covid, lavoro meno) e sembra sempre che non riesco a fare tutto quello che c’è da fare… lavoro troppo al ristorante, la mia famiglia sente la mia mancanza…”

Non è mai un problema di Tempo, ma è sempre un problema di Organizzazione.

Gestire in modo ottimale il tempo a disposizione (orario lavorativo), sia per l’imprenditore che per tutto lo staff sarebbe l’ideale e per fare questo c’ è un metodo semplice e testato.

Andremo ad approfondire nei prossimi articoli l’importanza del “time management”, cioè la possibilità di ottimizzare il tempo a disposizione, in maniera pratica e fruttuosa.

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